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POLITICA CITTADINA
Colombo e la Sias: come volevasi dimostrare
Comunicato stampa dei DS di Monza


Dopo essersi stracciato le vesti per la sorprendente richiesta della Sias di discutere la delibera sulle nuove tribune VIP da 50 miliardi con il rinnovo della convenzione, il sindaco Colombo torna a prendere le parti del concessionario a danno della città.
Propone una commissione, ma ha già deciso il da farsi. Dal Giorno del 18 settembre: «Vogliamo andare al rinnovo anticipato per nove anni. Sarà invece difficile accogliere la richiesta di abbassare il canone (800 milioni annui, ndr), ma vedremo di non aumentarlo».
Non si sa sulla base di quali considerazioni il sindaco ritenga di dover discutere il rinnovo anticipato della convenzione; né perché si intenda mantenere il canone attuale, che tra l'altro prevedeva la demolizione delle sopraelevate come opera in conto canone.
La Sias ha deciso di spendere 50 miliardi per raddoppiare l'edificio che ospita le tribune VIP? Liberissima di farlo. Come pure è padrona di chiedere al Comune uno sconto sul già esiguo canone. Il problema non è la Sias che chiede ma il sindaco che come al solito è disposto a concedere. Quando la Sias, per bocca di Enrico Ferrari, afferma che «I lavori resteranno comunque patrimonio dei comuni di Monza e di Milano e noi non potremmo rientrare dai costi in soli cinque anni» (Corriere della Sera, 18 settembre 2001) dimentica che in città nessuno ha mai chiesto di eseguire gli interventi in questione e che l'opera monumentale non si rende necessaria per motivi di carattere tecnico. La Sias tutto questo può dimenticarlo, il sindaco Colombo ha invece il dovere di ricordarsene.
Come pure dovrebbe rammentare il sindaco che il Consiglio comunale di Monza non ha di fatto potuto esprimere alcun parere sul progetto, perché è stato chiamato, buon ultimo, semplicemente a ratificare ciò che altri avevano già da tempo deciso.
I Democratici di Sinistra esprimono la propria contrarietà rispetto alle conclusioni del sindaco espresse prima ancora che si apra la discussione di una commissione che si deve ancora costituire.
Si augurano che questa commissione, se mai verrà insediata, sia messa nelle condizioni di discutere realmente e che, nel frattempo, se non il sindaco, almeno la Giunta si sforzi di mantenere una posizione equilibrata e finalmente favorevole al Comune.


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 19 settembre 2001